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3- AVVERTIMENTI DI BATTAGLIA Ralph Martin

Ultimo Aggiornamento: 15/12/2011 12:18
15/12/2011 12:17

AVVERTIMENTI DI BATTAGLIA

 

 Ralph Martin

 

 

Dio ci vuole allerta riguardo alla guerra spirituale che oggi sta infuriando nel mondo.

 

            A quanti gli Si opponevano, Cristo disse diverse cose stimolanti. Tra le più provocatorie vi fu la Sua risposta ai Farisei e ai Sadducei, che Gli avevano chiesto un segno a conferma del Suo ministero. Disse loro:

 

"Voi siete in grado di prevedere che tempo farà, e allora, come mai non riuscite capire i segni dei tempi?" (cf. Lc 12, 54-56).

 

            La stessa sfida il Signore oggi la rivolge a quelli che Lo seguono. E noi, riusciamo a leggere i segni della nostra epoca? Abbiamo gli occhi aperti per vedere, e le orecchie per ascoltare, il messaggio che Dio ci vuole comunicare attraverso gli eventi dei nostri giorni?

 

            In questi ultimi tempi il fatto di "leggere i segni dei tempi" si è spesso inteso nel senso di identificare il modo in cui Dio si rivela attraverso i movimenti ideologici. Alcuni teologi hanno parlato di "un nuovo incontro con la rivelazione divina mediante l'esperienza del femminismo", oppure attraverso la lotta per la giustizia economica; li hanno letti persino nella guerra di classe e nella rivoluzione. Sono riusciti a vedere Dio che torna a rivelarsi "facendo irruzione nella consapevolezza dell'umanità" attraverso i "movimenti di liberazione."

 

            Molti dei movimenti organizzati dal “mondo”, tuttavia, manifestano un’aperta ostilità verso la Parola di Dio. Nello scoprire "nuovi metodi di lettura dei testi antichi" alla luce di tali "segni dei tempi", alcuni teologi contemporanei hanno concluso che la storia del peccato di Adamo ed Eva non è altro che un "mito" patriarcale, da sostituire con altre "storie" magari scaturite dal movimento femminista. Altri hanno concluso che "Gesù Cristo, da solo, non può bastare", e che per rendere efficace la loro fede, i cristiani devono abbracciare anche altre dottrine umanistiche. 

 

            Tali contraddizioni della Parola di Dio dimostrano che non abbiamo alcun motivo per ritenere che le tendenze della cultura moderna stiano scorrendo nella direzione degli scopi di Dio per l'umanità. Può darsi invece che scorrano proprio nella direzione opposta, contro i Suoi scopi. I movimenti contemporanei possono essere davvero dei "segni dei tempi", ma spesso nel senso di manifestare l'ostilità del mondo verso i piani di Dio.

 

            A dire il vero, oggi la lettura dei "segni dei tempi" pare sempre più appropriata, mentre si stanno strappando via le trappole del cristianesimo e nella nostra società il male fa spudoratamente sfoggio di sé. Le parole di Paolo ai Romani risuonano oggi con forza:

 

"L'ira di Dio si manifesta dal cielo contro ogni empietà e depravazione di uomini che tengono la verità imprigionata nella loro cattiveria" (1,18).

 

Questo avvertimento della Scrittura risuona con sempre maggior chiarezza in mezzo alla disintegrazione morale della nostra società.

INVITI AL PENTIMENTO

 

            Gli ammonimenti della Scrittura sono rafforzati dal rullo di tamburo delle catastrofi attraverso cui Dio ci dà segnali sulla via estremamente pericolosa, intrapresa da individui e nazioni, di allontanarsi dal Suo piano d'amore. Con la mentalità scientifica moderna, in genere non siano portati a considerare i disastri, sia naturali, sia provocati dall'uomo, come "segni dei tempi." La nostra riluttanza tuttavia non corrisponde certo alla mentalità della Bibbia. Lo stesso Gesù ha detto che Dio ci parla attraverso i disastri che permette:

 

"In quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferirGli circa quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù rispose: 'Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, vi dico, ma se non vi pentirete, (C.E.I. = convertite) farete tutti la stessa fine” (Lc 13, 1-5).

 

Il terrorismo politico di Pilato non fu né un'aggiunta insignificante all'elenco delle atrocità del mondo, né il modo in cui Dio ha dimostrato che i Galilei trucidati erano unicamente o pienamente colpevoli. Per quanto Dio aborrisse la crudeltà di Pilato e si dispiacesse per le sofferenze del suo popolo, voleva che quell'incidente rappresentasse l'immagine della distruzione che sarebbe occorsa su tutti quelli che non si fossero pentiti dei loro peccati.

 

"'Oppure', continuò Gesù, 'prendete quei 18 che morirono schiacciati sotto la torre di Siloe. Credete che fossero più colpevoli di tutti gli altri abitanti di Gerusalemme? No, vi dico, ma se non vi pentirete (C.E.I. = convertite), farete tutti la stessa fine”.

 

 

METTIAMO ALLO SCOPERTO LE PRETESE DELL'UOMO

 

            Diversi anni fa partecipai ad alcuni programmi TV presso lo studio di Madre Angelica, una suora cattolica. Ella condivise con me la sua convinzione che il peccato sulla terra aveva raggiunto livelli tali che, per porvi rimedio, Dio dovrà ricorrere a qualche punizione su scala mondiale. Egli non Si lascerà prendere in giro per sempre, disse lei, e dimostrerà che l'uomo raccoglie ciò che semina. Tornai a casa meditando quelle parole. Arrivato in ufficio, vidi che la segretaria mi aveva posto sulla scrivania l’articolo di una rivista che riassumeva le catastrofi di quell'anno:

 

            "Tanti disastri naturali hanno devastato tante .... zone in tutto il mondo, al punto che quello sarà ricordato come l'anno in cui la natura è impazzita ... L'uragani sempre più distruttivi hanno devastato intere, vastissime regioni del mondo - anche quando si supponeva finita la stagione degli uragani. Terremoti e alluvioni si ripetono di continuo, con migliaia di morti e paesi già al limite della povertà in larga parte devastati. Le guerre nella ex Jugoslavia pare non trovino una soluzione e l'odio che ne scaturisce continua a inorridirci. Intanto anche in Cecenia si hanno distruzioni e morte, mentre migliaia di profughi si riversano nella benpensante Europa e nuovi tipi di criminalità di inaudita ferocia dilagano. L'Islam comincia a pretendere i suoi diritti nei paesi occidentali. Sette di ogni tipo dilagano, ingannando moltissime persone, prive di ogni discernimento.

 

                        Non ho potuto fare a meno di pensare a quanto tutte queste calamità mettano in luce la pretesa dell'uomo di controllare la propria vita. Lo scatenarsi della natura e degli altri elementi fuori dal controllo dell'uomo mette in evidenza la nostra piccolezza, e ci ricorda che Dio, non l'uomo, è il sovrano sulla terra.

 

 

BREVITÀ DELLA VITA

 

            Ricordo l’anno in cui, di ritorno da un raduno di evangelizzazione in Florida, mi trovai vicino a Cape Canaveral proprio al momento del lancio della navicella spaziale Challenger. Mentre mi recavo in macchina all'aeroporto, guardai fuori dal finestrino e vidi il Challenger decollare e poi, pochi secondi dopo, esplodere a mezz'aria. La gente fermò le auto e uscì a guardare. Per vedere uscirono anche dagli edifici, mentre all'aeroporto enormi schermi televisivi mostravano il velivolo spaziale che continuava ad esplodere.

            Si può dire che il programma spaziale sia il compendio della tecnologia, un simbolo della razza umana che cerca di raggiungere la supremazia sulla terra. Guardando gli schermi televisivi che continuavano a trasmettere l'esplosione del Challenger, mi parve che il disastro fosse anche un simbolo terribile - il simbolo della finitezza dell'uomo e della brevità della sua vita nel mondo.

 

            Quando si diffuse l'epidemia dell'AIDS, avvertii che il Signore mi diceva: "Qui c'è qualcosa cui dovete prestare attenzione." Se, o in che modo, Dio avesse provocato quello ed altri eventi, non dico di saperlo. Ma è chiaro che li ha permessi, e sono convinto che una ragione è che i disastri sono un invito al pentimento, la dimostrazione della sovranità di Dio e dell’incapacità degli esseri umani a salvare da soli. Sono tutti segni dei tempi: segni di quanto anche oggi la razza umana abbia bisogno di rivolgersi a Dio.

 

            Talvolta ci dimentichiamo che uno degli scopi per cui Dio comunica con noi è quello di "avvertirci": è uno scopo presente in tutto il corso delle azioni di Dio verso la razza umana. Nel corso di tutta la storia Dio ha avvertito in molti e svariati modi l'umanità - attraverso i profeti, i miracoli, il proprio Figlio Gesù, l'effusione dello Spirito Santo, i "segni dei tempi." Tali avvertimenti ci dimostrano la precarietà della nostra posizione nel mondo.

 

 

DIO SCONVOLGE LA NOSTRA QUIETE

 

            La nostra posizione è precaria non solo per la brevità e l’incertezza della nostra vita, ma anche perché ci troviamo nel bel mezzo di uno spietato conflitto spirituale. Gli avvenimenti, in realtà, hanno lo scopo di allertarci a questa guerra.

 

            Quando la pace mondiale e la prosperità ci cullano nella compiacenza, la parola di Dio sconvolge la nostra quiete per dirci che, sul piano spirituale, esistono due regni in conflitto tra loro.

            La vita umana può finire in uno di questi due modi:

Ø      sotto il regno di Gesù Cristo, o

Ø      sotto il regno del principe delle tenebre,

e sta a noi scegliere chi servire.

            Dietro le difficoltà da affrontare nella vita e nella missione cristiana vi è una guerra spirituale vera e propria, con veri nemici spirituali.

 

            Noi preferiremmo ignorare il nemico spirituale personale che ci attacca. Ma proprio in questa nostra riluttanza ad affrontare tale realtà risiede il motivo per cui Dio ci avverte con tanta insistenza al riguardo.

            Un doppio messaggio della Scrittura è

Ø      il male personale che agisce contro la razza umana, e

Ø      l'azione di Dio per spezzare quella presa.

Non potremo capire l'interazione del bene e del male nella società e nella storia senza riconoscere che tutti gli aspetti del conflitto sono elementi di una collisione tra due regni, condotti personalmente da Cristo e da Satana.

           

            Non siamo equipaggiati a risolvere il male del mondo che ci circonda, se prima non riconosciamo che stiamo affrontando un nemico vero e proprio - un potentato spirituale personale, pervertito ed estremamente astuto, che sta consapevolmente cercando di ingannare e distruggere la gente.

Ø      Non abbiamo semplicemente a che fare con delle ideologie, con l'ignoranza umana o con le mode sociali.

Ø      Ossia, non abbiamo solo a che fare con la carne ed il sangue: stiamo trattando con dei poteri soprannaturali (Ef 6, 10-20).

 

            Una parte delle creature angeliche di Dio si ribellarono contro di Lui, e in quella ribellione si sono pervertite e distorte, riempiendosi di odio e di gelosia.

            Ora quegli esseri distorti cercano di far precipitare l'opera di Dio e di allontanare da Lui il genere umano. Il Nuovo Testamento ci dice chiaramente che essi hanno una signoria sulla terra:

"Noi sappiamo di appartenere a Dio, mentre tutto il mondo intorno a noi è sotto il potere del maligno" (1 Gv 5,19).

 

            Le personalità perverse che esercitano influenza sul mondo attirano a sé gli uomini e le donne che si allontanano da Dio, coinvolgendoli in una relazione con se stesse: "Chi commette il peccato appartiene al diavolo" (1 Gv. 3,8).

Ø      Il fatto di credere in Gesù e di osservare la Sua Parola fa sì che le persone siano unite a Gesù;

Ø      il fatto di obbedire a Satana mette la persona sotto il potere oscuro del nemico.

 

            Se i condottieri dei due regni sono entrambi esseri personali, sicuramente non si equivalgono. Uno è il creatore, l'altro è creatura. Uno è perfetto, sovrano, originale e completo; l'altro è limitato e derivato - ma con una grande intelligenza e col potere di influenzare la creatura di Dio, l'uomo. Del serpente - la figura del diavolo nel giardino dell'Eden - la Genesi dice che: "era la più astuta tra tutte le creature" (3,1).

 

            Gesù e gli autori del Nuovo Testamento hanno chiaramente considerato la conquista di queste potenze spirituali pervertite come uno scopo centrale della Sua missione redentiva. La Sua venuta ha portato al parossismo l'ostilità tra il genere umano e queste personalità ingannevoli ed omicide.

"Il Figlio di Dio Si è rivelato proprio per distruggere le opere del diavolo" (1 Gv 3,8).

 

Gesù è venuto per combattere Satana. Lo ha combattuto nelle tentazioni nel deserto, e ancora, quando Pietro cercò di farlo deviare dalla Sua missione. Ma soprattutto, lo ha combattuto sulla croce (vedi Gv 12, 31-32).

 

1° - Il dubbio Satanico

 

            Scoprire i piani del nemico è di valore inestimabile. Nella Sua misericordia, Dio ci ha rivelato alcune delle strategie del nemico.

 

            Il suo primo elemento consiste nel gettare il dubbio sulla Parola di Dio.

"Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Il serpente disse alla donna: 'É vero che Dio ti ha detto di non mangiare di nessun albero del giardino?'" (Gen 3,1).

 

La strategia di Satana consiste nel portare la gente a dubitare di aver sentito bene ciò che Dio ha detto - a dubitare addirittura che Dio abbia parlato: "É vero che Dio ti ha detto così?"

 

            Tale approccio è stato usato per migliaia di anni, e con un successo incredibile. Oggi la stessa voce sussurra all'orecchio di milioni di uomini e donne, tra cui molti cristiani: "Ma è proprio vero che Dio si interessa alla sessualità e alla moralità personale? Ha davvero il tempo di preoccuparsi di simili, insignificanti dettagli della vostra vita? E poi, lo ha detto davvero?"

 

2° - L'inganno Satanico

 

            Una volta insinuato il dubbio, la gente diventa vulnerabile all'inganno. Ed è proprio questo il secondo elemento della strategia.

 

"La donna rispose al serpente ... 'ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete.' Poi il serpente disse alla donna: 'Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che, quando ne mangerete, i vostri occhi si apriranno e voi sarete come dèi, conoscendo il bene e il male'" (Gn 3, 2-5).

 

Ed ecco allora la parte centrale dell'inganno: "Dio non ha detto così. Dio non è affidabile. A Dio non stanno a cuore i vostri interessi. Non è vero che se peccate morirete. Anzi, se peccate, troverete la realizzazione di voi stessi.            Se tu pecchi, sarai una persona libera, autonoma. Uscirai dall'angusto ghetto in cui hai vissuto per tutta la vita e ti unirai alla corrente principale."

 

3° - negare la nostra responsabilità

 

            Il terzo elemento della strategia satanica consiste nel portarci a negare la responsabilità dei nostri errori.

 

"Il Signore chiamò l'uomo ... 'Hai forse mangiato dell'albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?' Rispose l'uomo: 'La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell'albero e io ne ho mangiato.' Il Signore Dio disse alla donna: 'Che hai fatto?' Rispose la donna: 'Il serpente mi ha tentata, e io ho mangiato'" (Gn 3, 9-13).

 

Il diavolo cerca di ispirarci a dare ad altri la colpa dei nostri errori: “Non avrei fatto queste cose se Dio non avesse disposto che io nascessi a New York ... se mio padre non fosse stato un alcolizzato ... se non mi fossi trovato sotto quella pressione ... se non fossi stato così solo”. Ma nella misura in cui neghiamo la responsabilità delle nostre azioni, chiudiamo la strada al pentimento e al perdono.

 

AGENTI INCONSAPEVOLI

 

            Nella comunità dell'"intelligence", ogni parte cerca di "convertire" gli agenti della parte opposta affinché tradiscano i loro leader, si vendano e siano utili alla parte nemica.

 

            Allo stesso modo, nella guerra tra i due regni il nemico cerca di "convertire" le persone per farle diventare suoi agenti, degli agenti segreti che fanno il doppio gioco. Qualche successo lo ha ottenuto davvero: infatti, in mezzo a noi vi sono persone che lavorano per il nemico. Magari gli interessati non si rendono conto di ciò che fanno, ma in realtà sono agenti del nemico.

 

 

GLI ALLEATI DEL DIAVOLO

 

            É a questa realtà che si riferiva Gesù quando disse ai capi del suo tempo: "Il vostro padre è il diavolo" (Gv 8,44). Senza saperlo, essi stavano realizzando i desideri di Satana.

 

            É raro che Satana si manifesti direttamente. La maggior parte delle volte opera attraverso persone ingannate dalle sue bugie, il cui cuore è stato convertito a lui e pervertito, anche se queste non sono consapevoli del tipo di alleato con cui hanno fatto lega.

 

 

I BUGIARDI PLAUSIBILI

 

            Il diavolo infatti, agisce servendosi di quelli che la Scrittura chiama i bugiardi plausibili (1 Tim. 4,1), persone cioè apparentemente ragionevoli, con solide credenziali, ma che usano il “deodorante”.

 

            Vi è quindi un legame tra le forze di scristianizzazione e di secolarizzazione che dobbiamo affrontare nella società moderna da un parte, e le potenze e principati spirituali dall'altra.

 

            A noi non è dato comprendere quel legame o conoscere in che modo esso opera, ma è importante riconoscerne l'esistenza, perché ciò significa riconoscere che, per quanto ci possiamo organizzare, scrivere, intraprendere azioni politiche o quant'altro, niente di tutto ciò potrà di per sé costituire una risposta adeguata agli ostacoli da affrontare. Qui servono armi

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